dalla penisola alle isole

Il terzo capitolo del nostro viaggio croato racconta le incursioni su due isole: Korcula e Mljet.

La prima, Korcula, ci ha guardati dalla penisola di Peljesac ogni giorno e noi guardavamo lei: di sera le luci di Korcula città brillano maliziose e di giorno l’isola è il fondale che incornicia barche, wind surf e canoe che attraversano il canale che la separa dalla penisola. Così finalmente l’abbiamo visitata, prendendo il traghetto da Orebic che in 40 minuti arriva a Korcula. In mezza giornata ovviamente ci siamo dedicati solo alla città principale: il suo impianto urbanistico ha una strada principale che attraversa il promontorio su cui sorge, mentre le strade che a spina di pesce partono dalla via principale seguono due inclinazioni diverse per difendersi dai venti che battono prima da ovest e poi da est.

Come le varie località turistiche croate ad agosto c’è un pullulare di bancarelle, attività commerciali di vario genere praticamente ovunque e molti turisti: siamo riusciti ad apprezzare le bellezze ed il fascino dell’isola con l’idea di tornare un giorno ad esplorarla meglio, magari non ad agosto!

La seconda isola che abbiamo visitato è la magica Mljet, un’isola unica nella quale dormito solo per una notte e che ci ha conquistati lasciandoci con il desiderio di scoprirla e viverla.

Abbiamo deciso di partire “leggeri” e siamo andati li in tenda: il nostro primo amore! Anche questo ha contribuito a rendere speciale il breve soggiorno sull’isola. Il primo luogo che per puro caso abbiamo scoperto è la grotta di Ulisse, proprio noi che abbiamo un cane che si chiama Argo e dopo aver finito di leggere una storia con nostra figlia sull’Odissea: infatti lei non stava nella pelle. Il posto ha un’atmosfera rarefatta, l’orizzonte è tagliato dal mare blu da un lato e le montagne rocciose alle spalle quasi spingono in acqua; anche il percorso per arrivare alla grotta di Ulisse rende ancor più sorprendente il posto e non ci saremmo stupiti di incontrare Calypso. Abbiamo fatto il bagno tuffandoci dalla roccia più bassa in un mare scuro e leggermente agitato, vivendo l’emozione di un momento unico.

Quello a cui però non eravamo davvero preparati per una sola notte era non trovare quasi nulla per approvigionamenti; ovvero ci avevano avvisati ma non ci abbiamo creduto ed invece è proprio così: a Mljet non c’è quasi nulla tra bar, ristoranti e market! E forse è proprio questo che la rende ancora così unica.

Dopo la nostre emozionantissima notte in tenda -in cui, per inciso, ha anche piovuto!- siamo partiti alla scoperta della riserva naturale, che occupa la parte occidentale dell’isola: comprende alcuni paesi, due laghi salati – Grande Lago  e Piccolo Lago, convento dei benedettini sull’isolotto di santa Maria, e a  Polače si trova il migliore punto d’ormeggio dell’Adriatico.

Dal mare aperto, con uno stretto quasi invisibile (canale di Soline) il mare si incide nel corpo dell’isola creando prima il Grande Lago, e poi attraverso un canale ancora più stretto anche il Piccolo Lago. Pur essendo formati dall’acqua salata, vengono visti come laghi, per cui gli abitanti li nominarono così.

Mljet è però un’isola che va visitata con più calma, è necessario avere tempo anche per comprenderla a fondo: siamo partiti con la sensazione di aver fatto la conoscenza di qualcosa di misterioso di cui abbiamo solo accarezzato superficialmente qualche aspetto.

L’immagine del mare dalla grotta di Ulisse però rimarrà scolpita nella nostra memoria.

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